«Il premio a Giovanni Troilo è ritirato», questo il verdetto di poco fa stabilito dal World press photo in merito al portfolio di Giovanni Troilo sulla cittadina belga di Charleroi, giudicato falso dal sindaco del paesino e, per questo motivo, denunciato all’organizzazione del prestigioso premio internazionale dedicato al fotogiornalismo.
LA STORIA
Troilo è un giovane fotogiornalista barese che quest’anno ha vinto il World press photo nella categoria contemporary issues. Il portfolio presentato per il riconoscimento raccoglie una serie di scatti scuri che hanno come soggetto unico la cittadina belga di Charleroi. Il piccolo centro sta passando un periodo nero della sua storia a causa della chiusura di molte fabbriche che facevano girare l’economia dell’agglomerato. Come conseguenza della crisi economica c’è la crisi sociale e l’aumentare della microcriminalità. Queste sono le ragioni che hanno portato Troilo a scegliere Charleroi come teatro per i suoi scatti. Ma il sindaco del comune, Paul Magnette, ha subito riscontrato delle distorsioni nella realtà descritta nelle foto e ha mandato un reclamo al World press photo per chiedere di ritirare il premio a Troilo, accusandolo di una pesante distorsione della realtà.
Troilo, dal canto suo, non ha mai nascosto di aver ricreato delle scene in studio che, però, ha assicurato essere tipiche della cittadina. Il World press photo si è ritrovato così (di nuovo) a fare i conti con un tema scottante della fotografia contemporanea: se una foto deve, o no, rappresentare la realtà per essere premiata. Poi è successo il pandemonio. Dopo l’iniziale titubanza dell’organizzazione di fronte alle lamentele del sindaco belga, sostenute dal popolo del web che ha iniziato a intasare i social network, la decisione presa è stata quella di difendere l’operato di Troilo. Poi, all’improvviso, poco fa, il definitivo cambio di rotta: ”un’inconprensione ha dominato le discussioni su internet – ha spiegato l’organizzazione in una nota – facendo credere che il concorso sembrava approvare le immagini artefatte del fotografo. Ci farebbe piacere chiarire le cose e precisare che il comunicato aveva lo scopo di sottolineare esattamente il contrario”. Quindi il premio è stato ritirato.
Il verdetto ha subito innescato una pioggia di commenti. Ma, al di là delle personali posizioni, costringe comunque al ripensamento del ”reale” nella fotografia.