A un anno dalla scomparsa di Carla Accardi, la galleria Valentina Bonomo le dedica una personale, la prima dalla data della sua morte, il 23 febbraio 2014. Una mostra che era stata pensata dalla stessa protagonista di Forma 1 per lo spazio romano, ma che poi non è stata mai allestita a causa della scomparsa ell’artista. Accordi-Accardi, è su questo gioco di parole che si sviluppa il percorso espositivo, un insieme di 12 dipinti che condensano la vitalità del suo segno pittorico: «Che emanino gioia sono felice – diceva la Accardi in un’intervista nel 2007, in occasione di un’altra mostra sempre alla galleria Bonomo – è un abbandonarsi ai ritmi della vita». Le sue, infatti, sono allo stesso tempo composizioni pittoriche e musicali, pennellate materiche che a ogni tocco si trasformano in suoni evanescenti, per creare una sinfonia inedita: «Quando dipingo non ascolto musica per non lasciarmi influenzare da ritmo e suoni». Il suo percorso non è stato monotono e lineare. Fedele alla linea, verrebbe da dire a guardare la sua arte che segue ostinatamente un percorso personale Tele definite da segni curvi, a volte in bianco e nero come a negare ogni idea di pittura, a volte sobriamente colorate come a reinterpretare la tradizione: «Ho attraversato diverse esperienze, ho cambiato spesso linguaggio: inizialmente facevo un tipo di segni, poi sono passata alla serie dei quadri grigi, più organizzati. Poi al sicofoil per tornare, infine, alla tela». Dal 28 febbraio, Via del Portico d’Ottavia 13, Roma; info: www.galleriabonomo.com