Risultato prevedibile quello della notte degli Oscar 2015. Oltre alla discussa gag di Patrick Harris in mutande sul palco, gli abiti delle star e i selfie di Jennifer Lopez, di certo di questa 87esima edizione si ricorderanno i protagonisti e, forse, neanche tutti. A portarsi a casa 4 statuette, come già si poteva immaginare, Birdman (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia), il film del regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritue, interpretato da Michael Keaton che, nonostante la sua performance definita coraggiosa e brillante non ha ottenuto nessun premio come miglior attore. È stato invece Eddie Redmayne, che in La Teoria del tutto ha interpretato la parte dell’astrofisico britannico Stephen Hawking, a riportare il premio, mentre migliore attrice è risultata Julianne Moore, alle prese con le nebbie dell’alzheimer in Still Alice. Quattro statuette anche per The Grand Budapest Hotel, una delle quali è andata alla costumista torinese Milena Canonero, che conquista il quarto Academy award della sua carriera (dopo Marie Antoinette, Chariots of Fire e Barry Lyndon. «Grazie all’Academy e grazie Wes – ha detto Canonero dal palco del Dolby Theatre – questo è per te, lo voglio condividere con te. Sei stato di grande ispirazione, sei come un direttore d’orchestra, sei un grande compositore, sei il nostro regista e sei stato il nostro ispiratore. Senza di te non avrei mai potuto farlo. Grazie di quello che hai fatto e per il risultato che hai permesso di ottenere a noi tutti». Tre statuette invece per Whiplash, tra cui quella per J.K. Simmons come non protagonista. Migliore attrice non protagonista è emersa invece Patricia Arquette, unico Oscar per Boyhood, il film di Richard Linklater girato nell’arco di 12 anni. Vince infine come miglior film straniero il polacco Ida di Pawel Pawlikowski, un film in bianco e nero ambientato nella Polonia comunista degli anni Sesssanta.