È stata una sessione d’asta molto ricca quella invernale indetta il 3 febbraio a Londra da Sotheby’s. Gli Impressionisti hanno dominato l’evento invernale, facendo registrare significativi record. Si tratta di un’altra dimostrazione di quanto il mercato di questo particolare segmento della storia dell’arte scoppi di salute. L’incasso fatto registrare in una sola sera dalla casa d’aste della capitale inglese, infatti, è arrivato a toccare la quota di 186 milioni di sterline di totale (quasi 250 milioni di euro) con appena 80 lotti proposti. A trainare questa vendita è stato un artista che nell’ultimo decennio aveva lasciato le copertine ad altri colleghi, come Picasso o Giacometti, pur mantenendo un livello molto alto di apprezzamento fra i collezionisti: si tratta di Claude Monet. Incontrastato protagonista delle aste negli anni ’90 e primi 2000, quando a contendersi i suoi dipinti a suon di milioni erano soprattutto i magnati giapponesi, è ritornato prepotentemente alla ribalta nella serata di Sotheby’s con tre importanti lavori che insieme hanno totalizzato ben 44 milioni di sterline (quasi 60 milioni di euro). In particolare, la più contesa è stata un’onirica veduta del Canal Grande di Venezia, ripreso all’altezza di Santa Maria della Salute, dove le celebri cupole del Longhena sembrano emergere magicamente da un azzurrognola foschia mattutina. La presenza di altre due versioni del medesimo scorcio, oggi conservate nei musei di Boston e San Francisco, ha sicuramente invogliato i collezionisti a contendersi un dipinto che era un vero e proprio pezzo da museo.
Da segnalare anche l’ottima performance di un olio su tavola di Toulouse-Lautrec raffigurante due amanti allacciati in un bacio appassionato (11 milioni di pounds) e il sempre verde Matisse che, con una delle sue Odalische ha realizzato ben 16 milioni di sterline, confermando di essere ancora uno degli artisti più ricercati sul mercato.