Riccardo Muti lascia il teatro dell’Opera

Roma

Riccardo Muti lascia il podio del teatro dell’Opera di Roma dopo aver messo a disposizione per sei anni l’eccellenza musicale della sua bacchetta: «Purtroppo, nonostante tutti i miei sforzi per contribuire alla vostra causa, non ci sono le condizioni per poter garantire quella serenità per me necessaria al buon esito delle rappresentazioni», scrive nella lettera inviata ai vertici dell’ente lirico romano. Il ministro Franceschini, che ha tentato invano di convincere il maestro a non abbandonare, esprime tuttavia piena comprensione per la sua dolorosa scelta, puntando il dito contro «resistenze corporative e autolesionistiche che ostacolano il cambiamento che la musica e la lirica italiana attendono da troppo tempo per stare al passo coi tempi». Il direttore d’orchestra non manca di inviare una missiva privata al sovrintendente Carlo Fuortes in cui fa chiaro riferimento alle proteste sindacali e agli scioperi che hanno minato gravemente la programmazione del teatro Costanzi, evocando i «tanti reciproci sfoghi sull’argomento, la tristezza e la delusione di fronte a molti episodi vissuti». L’addio del maestro disorienta totalmente il teatro dell’Opera di Roma, perché già per il 27 novembre, in occasione della riapertura della stagione, era prevista la sua direzione dell’Aida di Verdi. Il sindaco di Roma Ignazio Marino si augura che «una volta superati i problemi che ancora affliggono il teatro, e più in generale il sistema musicale in Italia, si possano ricreare le condizioni affinché il maestro Muti possa tornare a dirigere i complessi artistici del teatro», ma Muti assicura che per ora, in Italia, dedicherà tutto il suo talento ai giovani musicisti dell’orchestra Cherubini da lui fondata.