L’idea di mescolare in un collage l’arte classica e moderna con la profana pratica del selfie erotico potrebbe apparire un’eresia. In realtà le fotografie che stanno spopolando sul web da qualche mese a questa parte dimostrano il contrario. Si tratta del Cam girls project, della giovane artista inglese Vanessa Omoregie, che ha pensato bene di cavalcare l’onda dell’autoscatto, inventandosi un’originale connubio tra il sacro e il profano, il tutto grazie all’aiuto informatico del foritocco.
Sempre di più in questi ultimi anni si è riscontrato un riavvicinamento delle giovani generazione all’arte classica, in alcuni casi reinterpretata con l’occhio ironico del XXI secolo con intuizioni più o meno intelligenti e geniali. Queste operazioni prevedono la riappropriazione, talvolta in tono dissacrante, dei soggetti dipinti dai maestri dal ‘400 a oggiinseriti in contesti moderni e svincolati dal loro habitat originario. E così che spuntano sui social network immagini di famosissimi dipinti affissi alle pareti delle strade come poster e murales urbani, opere d’arte in versione tridimensionale, icone dei quadri antichi che parlano in dialetto romano, personaggi dei dipinti che condividono status di facebook.
La trovata di Vanessa Omoregie si spinge più in là, andando a mescolare cultura alta e bassa con immagini che mettono in discussione la sessualità femminile di oggi e di ieri. Tutto ha avuto inizio su un Tumblr, dove l’artista ha cominciato a raccogliere oltre settanta scatti manipolati. Prendi un quadro dell’arte classica, imita la posa della protagonista e scattati un selfie e il gioco è fatto. Un gioco da ragazzi, ma ci vuole pur sempre tanta fantasia. Al di là della dichiarata volontà, chissà un po’ forzata, di voler sfidare i tabù sul corpo femminile, il lavoro della Omoregie è stato molto apprezzato dal pubblico di internet per il suo impatto visivo.
Le signorine in posa sono in realtà ragazze che interagiscono via internet sui siti porno, mettendosi nude davanti a una webcam. Una volta trovato il soggetto in una posa simile a quella di un dipinto classico, l’artista sovrappone l’immagine a quella del dipinto, creando un simpatico melange tra il corpo dipinto e il suo prolungamento “virtuale”. Studentessa al London College of Fashion, Vanessa Omoregie ha voluto dare alle ragazze che si mostrano online senza veli un nuovo volto, capovolgendo il giudizio negativo che comunemente viene attribuito a questo tipo di pratiche erotiche e riscontrando ampia approvazione anche da parte loro.
Ma non solo, lo scopo del suo progetto è soprattutto quello di dare dignità alla tanto criticata pratica del selfie: «Ho iniziato il Cam girl project perchè, beh, mi piace fare selfie – dichiara in un’intervista senza remore – Ho notato che in una delle immagini che avevo scattato avevo la stessa posa della Venere di Botticelli e ciò mi ha fatto sorridere. Ho iniziato quindi a cercare sempre più dipinti e a compararli con i selfie delle persone, in particolare quelli delle webcam girls». Come sostiene Vanessa: « il selfie è un autoritratto, siamo noi davanti a un obiettivo e in questo modo possiamo controllare la nostra immagine». La Omoregie si domanda in senso critico perché le provocanti immagini dei nudi femminili di oggi provochino una diversa reazione rispetto a quelle del passato, ma, in controtendenza rispetto a chi crede che l’autoscatto sia soltanto un’ostentazione narcisistica della propria immagine (ennesimo fenomeno disastroso del nostro secolo), guarda alla vanità nell’iconografia del passato e si chiede anche: perché loro sì e noi no?