Museo Macro, possibile passaggio al Palaexpo

Roma

«Il Macro attraversa un momento non facile. Non ci sono finanziamenti e il personale è costretto a fare in 12 quello che fino a poco tempo fa realizzava in 27. Anche il mio mandato, già rinnovato quattro volte da quando sono arrivata un anno fa, scade il 30 giugno. Ma ad oggi ancora non so cosa accadrà. Le poche notizie, le apprendo anche io dal giornale, come ad esempio che il Macro potrebbe passare al PalaExpo. Ma non ho conferme, né smentite. Attendo comunicazioni dal sindaco, sul mio destino e su quello del museo» a parlare è Alberta Campitelli, il direttore del museo, che oggi, a margine della presentazione delle quattro mostre (Annika Larsson, Cecilia Luci, Studio shows e Chittrovanu Mazumdar per saperne di più clicca qui) ha rilasciato un’intervista all’Ansa, in cui ha tracciato un’approfondita analisi sull’attuale situazione che il museo sta vivendo, in balìa dell’assenza di decisioni e di programmazione finanziaria. «Nonostante ciò – ha aggiunto Campitelli – il Macro è qui, vive e lotta insieme a noi. Al momento, la programmazione è preparata e finanziata fino alla primavera 2015. Ma dai 350 mila euro di finanziamento del 2013, più gli sponsor, siamo scesi a 61mila per il 2014, ancora da approvare nel bilancio comunale 2014. Praticamente abbiamo 5 mila euro al mese. E senza alcuna prospettiva per il futuro abbiamo perso anche gli sponsor privati. L’inaugurazione di questa sera, ad esempio, ci costerà mille euro di straordinari per i custodi, che dovremo prendere dai 5 mila al mese disponibili».

E, a quanto risulta, questo clima di incertezza e la prospettiva dei tagli sulle risorse rischiano di mettere a repentaglio anche il progetto delle otto residenze artistiche annuali. «Il Macro è l’unica istituzione pubblica in Italia ad avere un programma come questo – spiega la responsabile del programma Artisti in residenza Rossana Miele – il bando sarebbe dovuto partire ad aprile, ma ad oggi non abbiamo alcuna possibilità di realizzarlo. Il museo non può coprire le borse di studio: un costo totale di appena 50 mila euro l’anno per 8 artisti (con 8 atelier aperti al pubblico e 8 mostre), uno dei quali era in realtà a carico di uno sponsor privato, Zegna Art Public. Ma anche lui si sta ritirando. Forse l’unica cosa che riusciremo a mantenere saranno gli atelier, chiamando alcuni artisti a lavorare qui. Ma senza stipendi, né ospitalità».
Ma la Campitelli tiene a rivendicare un bilancio di attività di grande spessore artistico messe a punto malgrado questa crisi: «Abbiamo realizzato 30 mostre quest’anno nelle due sedi e abbiamo confermato una crescita costante di visitatori che sono arrivati a 10 mila al mese. Grazie al lavoro di chi mi ha preceduto, il Macro fino ad oggi è sopravvissuto con il sostegno di tanti amici, pubblici e privati. È stato un piccolo miracolo. Ma non si può continuare a vivere di rendita».