La grande bellezza dell’arte è il titolo della prossima asta di Sotheby’s, il primo luglio. Per afferrarne il senso bisogna conoscere la storia della collezione messa all’incanto: si tratta della collezione privata di arte di Pino Casagrande, gallerista e collezionista romano morto lo scorso dicembre. La sua casa-museo sull’Aventino, e qui arriviamo alle ragioni del titolo dell’asta, set di numerose pellicole cinematografiche tra cui l’Oscar di Paolo Sorrentino. Opere d’avanguardia, soprattutto concettuale e minimalista, sono le più numerose all’interno della collezione che vanta nomi come Daniel Buren, On Kawara, Richard Long, Joseph Kosuth, Bruce Nauman, Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Mario Merz, per citarne solo alcuni. Lo Studio d’arte Pino Casagrande, aperto nel 1992 in via Principessa Clotilde, vicino piazza del Popolo, si trasferisce nel 1995 in via degli Ausoni, nel palazzo dell’ex pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo. Tra i lotti principali delle opere in asta a Londra ci sono: Detail di Roman Opalka, tela del 1965 stimata 430-550mila euro, Fluorescent light di Dan Flavin del 1969, una struttura minimalista di Sol LeWitt del 1973, una scultura di Donald Judd e una grande tela di Giovanni Anselmo del 1984.