Omaggio al regista scomparso Alain Resnais

Parigi

Irene Bignardi sulla Repubblica di oggi omaggia il regista francese scomparso sabato notte Alain Resnais «L’inventore di film» come recita il titolo. «Qualcuno ha etichettato il regista come un uomo senza biografia – scrive la Bignardi – definizione brillante e calzante. Perché il grande regista francese è scomparso a 91 anni nella sua casa di Parigi, diversamente dal burrascoso Godar, dal romantico Truffaut, dal popolare e sanguigno Chabrol, dall’aristocratico Malle, dal misterioso Rohmer, tutti con le loro idiosincrasie, i loro tumultuosi amori, ha attraversato i novant’anni della sua bella vita in un discreto silenzio, quasi invisibile, parlando solo attraverso i suoi film». Infinita e variegata la carriera del regista che si apre con un corto, L’aventure de Guy, girato a 14 anni e poi il successo di critica, di pubblico meno, per Hiroshima mon amour del 1959.  Fra le sue prove vale la pena ricordare Smoking no smoking due film gemelli basati su un racconto sperimentale, Parole, parole, parole un esperimento sul musical dove i protagonisti si esprimono attraverso parole di canzoni popolari e poi il suo ultimo film, Aimer, boire et chanter, così innovativo da meritarsi, nemmeno un mese fa, un premio per l’innovazione cinematografica alla Berlinale. «È curioso pensare che questi film – continua la giornalista – sono il prodotto della testa di un signore che raccontò al mitico fondatore del New York film festival, Richard Roud, come la sua decisione di fare cinema sia nata dalla visione di Ginger e Fred che ballavano».