Addio a Carla Accardi

Roma

Era nata a Trapani nel 1924. È morta a Roma, nella sua casa a via del Babuino, in un’assolata domenica pomeriggio di febbraio, all’età di 89 anni. Carla Accardi è stata un’artista e una femminista della prima ora (insieme alla scrittrice Carla Lonzi in Rivolta femminile), forte e tenace come solo una siciliana poteva essere. Dal dopoguerra diventa protagonista del panorama artistico italiano, firmando nel ’47 il manifesto del gruppo Forma 1 che decreta di fatto la nascita dell’astrattismo italiano. Tra i suoi compagni di avventura, nomi del calibro di Attardi, Consagra, Dorazio, Perilli, Turcato e Sanfilippo (che sposa nel ’49): un manipolo di artisti che ha saputo imporre una nuova visione dell’arte. “Ci interessa la forma del limone, non il limone”, recita il loro proclama. E forma è stata, Quella di Carla inconfondibile, riconoscibile, indelebile. Forma che si staglia su fondi bianchi e che la trapanese cattura prima con il nero e poi con lo spettro cromatico che più gli è congeniale. Forma che diventa calligrafia, forma impressa in segni che lei stessa ha definito “autorigenerativi”. Con alle spalle grandi mostre e riconoscimenti  in Italia e all’estero, nel 1996 è nominata membro dell’Accademia di Brera. Tra le ultime esposizioni, la monografica al Macro di Roma nel 2005, al museo Bilotti nel 2010 e nel 2011 alla fondazione Puglisi Cosentino di Catania.