Sesso in primo piano

Il primo impatto con le opere di Celia Hempton potrebbe erroneamente riportare alla memoria la violenta esposizione delle parti intime di Jenny Saville  accompagnata da una voluta ambiguità sessuale rappresentata dai corpi. Nulla di più sbagliato. A differenza della young british artist, non c’è violenza e sofferenza nei personaggi della Hempton e le torsioni o compressioni dei corpi che dipinge sono espressione di erotismo e sensualità. Genitali maschili eretti o a riposo adagiati sul ventre di uomini bianchi e neri, figure femminili sdraiate che offrono generose al visitatore il loro sesso.

Nata nel 1981 a Londra, l’artista ha frequentato il Royal college of art e la Glasgow school of art di Londra, dove è rappresentata dalla Southard reid gallery in London, che le ha dedicato due importanti retrospettive nel 2011 e nel 2013. Le sue opere consistono in pennellate espressive di colore riempiono le sagome di figure a mezzo busto, focalizzando l’attenzione su ciò che il discreto senso comune vorrebbe celare. La pittura colorata dona alle figure uno spessore materico e scultoreo che conferisce loro una sensazione di tridimensionalità.

La riflessione della Hempton non ruota attorno solamente al concetto di sensualità ed erotismo ma si unisce a un’interpretazione critica dei concetti di privacy e intimità. Questi ultimi, oltrepassati nell’era della contemporaneità, vengono ostentati oltre ogni limite della decenza e del buonsenso. Tuttavia l’artista, invece di dare giudizi morali in merito alla questione, decide di farne oggetto per le sue tele. I corpi che dipinge sono quelli di amici e modelli, alcuni dei quali ricercati su internet o su delle chat-rooms. In maniera irriverente l’artista seleziona e incornicia i suoi personaggi, mozzando loro la testa e centrandosi sui loro genitali in maniera molto realistica. Diventano quindi primi piani un po’ inquietanti ma molto espliciti, che fanno del visitatore un voyeur costretto, messo con le spalle al muro di fronte agli ingrandimenti di qualcosa che normalmente è coperto e nascosto. La galleria romana Lorcan o’ Neill dedica all’artista britannica la sua prima personale nella capitale.

Fino al 19 aprile, Lorcan o’ Neill, Via degli Orti D’Alibert, Roma