Maria Giorgia Romiti

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Le foto di Maria Giorgia Romiti sono un omaggio alla pura estetica. Nei suoi scatti si avverte, ben chiara, una ricerca che insegue la bellezza nei volti, nel contesto, nel dosaggio della luce, nei ritratti. E proprio sul ritratto, inteso questa volta come foto ricordo, si basa il prossimo lavoro che sta preparando: «È uno studio che mi appassiona, ma non è facile – confessa – vorrei concentrarmi su ritratti a persone da inserire in un contesto legato alla conservazione delle foto ricordo, sia esso un oggetto della quotidianità o un luogo che stimola la memoria».

La Romiti ha già le idee abbastanza chiare su quello che vuole. Il sogno? «Rendere la mia arte riconoscibile – rivela – fare in modo che qualcuno, guardando una mia foto, possa ricondurla al mio tratto distintivo». E, animata da questa forte determinazione, ha iniziato molto presto a bruciare le tappe. Non ha ancora trent’anni ma, dopo la laurea in Lettere alla Sapienza con indirizzo Critica d’arte ed estetica, si è specializzata all’Istituto europeo di design, ha fatto esperienze formative all’estero (Gagosian gallery, UnosunoveHaunch of Venison), ha collaborato con Mirta Lispi e ha già fatto le sue prime mostre. Ma soprattuttto ha viaggiato. «Ho girato molti paesi, contesti e situazioni. Queste esperienze, che ho anche raccolto in alcuni lavori, – racconta – sono servite ad affinare il mio interesse per la luce, le linee e i colori». E poi la moda, vissuta come trionfo dell’estetica, è una vocazione che ritorna in molti scatti dell’artista.

Nella sua produzione al momento si avvertono tutti i tratti tipici di una giovane professionista emergente: dalla semplicità dei gusti, fino all’ambizione di rappresentarli cimentandosi con tecniche complesse, di cui si sta, gradualmente, impadronendo.