Museo Pecci, Sgarbi perde il concorso e ricorre alle vie legali

Prato

Vittorio Sgarbi adisce le vie legali contro la commissione esaminatrice incaricata di individuare il nuovo direttore del museo Pecci di Prato. Lo rende noto l’ufficio stampa del critico d’arte, spiegando che la decisione è maturata nelle ultime ore dopo che la stessa commissione ha fatto trapelare all’esterno che la candidatura di Vittorio Sgarbi è stata depennata dall’elenco degli idonei. «La scelta e la graduatoria sono viziate da eccesso di potere e affette da violazione di legge» spiega il legale di Sgarbi, Giampaolo Cicconi, come si legge in una nota. Per Cicconi «la commissione non ha stabilito i criteri di valutazione applicati nell’esame dei titoli dei candidati, né ha motivato la relazione inviata all’autorità che ha poi il potere di nomina; la scelta e la graduatoria dei candidati inclusi nell’elenco degli idonei non hanno costituito oggetto di alcuna motivazione; la commissione non ha enunciato i criteri applicati nella valutazione dei titoli e la relazione è priva di un elemento essenziale a sostegno delle proposte ivi contenute». Per questo, secondo il legale, la commissione ha violato le disposizioni di legge. Le formalità imposte dalla selezione devono essere considerate di carattere sostanziale. Infatti, la determinazione preventiva dei criteri di valutazione ha lo scopo di garantire che l’esame dei titoli avvenga in modo oggettivo e scevro da ogni arbitrio. D’altro canto il requisito della relazione motivata deve consentire all’autorità che ha il potere di nomina di fare prudente impiego della sua libertà di scelta, il che presuppone che essa sia informata sia dei criteri generali adottati dalla commissione, sia dell’applicazione fattane nei confronti dei candidati inclusi nell’elenco degli idonei. «Come possono escludere Vittorio Sgarbi – conclude il legale – sostenendo che non garantirebbe la presenza effettiva, requisito peraltro nemmeno indicato nella valutazione delle candidature e nei requisiti per l’ammissione?».