Privatizzazioni selvagge, il caso dell’Arsenale

Verona

Da tempo Salvatore Settis denuncia le privatizzazioni selvagge in atto in Italia. Oggi, sperando che sia il suo ultimo allarme, parla su Repubblica del caso dell’Arsenale di Verona. Una struttura seconda, per maestosita, solo a quella di Vienna. Fatta costruire da Francesco Giuseppe, dal 1854 al 1861, dal grande architetto David Chipperfield. Settis denuncia il fatto che il comune abbia svenduto ai privati tal struttura, con, in più, la facoltà concessa loro di ripensare l’urbanistica di questo monumento dall’indiscussa bellezza. La proposta avanzata da un’associazione di imprese (Contec Rizzani – de Eccher) nel 2012 prevede di eseguire i lavori di demolizione, ricostruzione e rilocalizzazione, copertura degli spazi liberi e creazione di nuove strutture. E chiedono anche di gestire a loro piacimento gli spazi, con la libertà di realizzarci ristoranti, negozi e uffici. Una svendita, secondo Settis, che si aggiunge a tante altre idee che manifestano uno scarso interesse per il bene comune, di fatto subordinato all’esigenza di far quadrare i bilanci a scapito della storia e della cultura. E gli esempi in Italia di questa filosofia, purtroppo, si sprecano.