Gallerista ed editrice, bella e ricca: Dasha Zhukova è la compagna 32enne del miliardario russo Roman Abramovich. Un motivo in più per parlare di lei e della sua vita fiabesca che sembra scritta da uno sceneggiatore di pellicole romantiche ma non privo di guizzo cinico? L’ha servito recentemente la stessa signora Abramovich postando sul social Istagram uno scatto che la ritrae mentre adagia le benestanti natiche, immaginiamo stanche da una dura giornata di lavoro, su una poltrona dalle sembianze umane. La fascinosa Dasha si presenta in jeans, camicia bianca e capelli raccolti (come si conviene a una genuina creatura bon ton) mentre siede con gamba accavallata e piedi nudi su una donna svestita e vestita solo di pelle e di lunghi e fetish stivali neri. La donna è di colore con una cascata di capelli scuri e ricci ed ecco allora piovere sulla fortunata sposa accuse di razzismo e critiche feroci. La foto è a corredo di un’intervista che la ex modella ha rilasciato al seguitissimo sito di moda Buro247, è stata la stessa direttrice del sito Miroslava Duma a censurare lo scatto oltraggioso dopo averlo inizialmente editato e rilanciato sui suoi media. Come se non bastasse il messaggio evocato con la foto, da sottolineare il tempismo perfetto che ha voluto che l’immagine fosse resa nota al mondo proprio nel giorno in cui si celebra il Martin Luther King day ossia il 20 gennaio. «La sedia presentata nella foto non deve essere vista in alcun modo se non come un pezzo di arte contemporanea. Ci scusiamo se abbiamo offeso i nostri lettori», ha scritto subito la direttrice Duma.
La signora, non dimentichiamolo, è gallerista ed editrice della rivista russa di arte e moda Garage (per la copertina del numero uno di Garage magazine è stato chiamato Damien Hirst che ha pensato bene di tatuare una farfalla sulla vagina della modella) dunque usuale al bello e gusto estetico: non le sarà sicuramente sfuggito che la poltrona umana su cui si è fatta ritrarre è ispirata da una collezione disegnata dall’artista pop inglese Allen Jones nel 1967 ed è esposta alla Tate gallery di Londra (foto sotto). Niente di male dunque, avrà pensato, nel citare un artista esposto addirittura nel restigioso museo londinese. Figlia di un oligarca russo, la Zhukova ha convertito il miliardario patron del Chelsea all’amore verso l’arte contemporanea convincendolo a sborsare 250 milioni di sterline per la costruzione di un museo di arte contemporanea a San Pietroburgo. Il ricco magnate ha già acquistato i vecchi edifici di un’ex base militare sull’isola di New Holland che saranno destinati alla nuova missione dopo un pesante intervento di ristrutturazione. Abramovich prevede di trasformare i capannoni del 18° secolo in un centro culturale e commerciale nel cuore dell’antica capitale imperiale e di farne la sede della sua collezione d’arte, una collezione giudicata secondo gli esperti tra le prime dieci nel mondo. E la bella moglie non potrà che avere un ruolo di spicco nell’organigramma del nuovo scintillante museo; già ce la immaginiamo nel suo elegante ufficio mentre prende importanti decisioni sull’arte contemporanea mentre siede su una celebre, e magari politically correct, poltrona di design.