Le opere di Doyle antecedenti al 1923 non sono più coperte dal copyright

New York

Il diritto d’autore su Sherlock Holmes è finito e i romanzi dello scrittore scozzese Arthur Conan Doyle (1859-1930), pubblicati prima del primo gennaio 1923, sono pertanto da considerare di pubblico dominio. Lo sostiene una corte federale americana, presieduta dal giudice Ruben Castillo, che ha dichiarato che le opere di Doyle antecedenti al 1923 non sono più coperte dal copyright previsto dalla legge statunitense sul diritto d’autore e quindi chiunque ne può usufruire senza per questo dover pagare eventuali licenze alla fondazione che gestisce l’eredita’ del defunto romanziere.