Teatro dell’Opera, ecco il nuovo cda. Marino: «Sì ai privati»

Roma

Il teatro dell’Opera di Roma ha un nuovo consiglio d’amministrazione. Dal comune di Roma e dalla Regione sono arrivati i nomi che chiudono il cerchio. Si tratta di Alessandro Hinna e Simona Marchini, nominati dal sindaco Ignazio Marino. Francesca Chialà e Paolo Petrocelli sono invece i nomi indicati dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Abbiamo scelto due personalità dal profilo di elevata competenza – ha detto il sindaco di Roma – siamo certi che sapranno guidare il teatro dell’Opera in questa importante sfida di rinnovamento e crescita per un istituzione fondamentale per la vita culturale del paese e della capitale». Anche Zingaretti ha salutato positivamente i suoi designati: «Li abbiamo scelti per l’entusiasmo e la passione che hanno sempre palesato nelle loro esperienze lavorative e che sono certo sapranno portare anche all’interno del cda. Una struttura – ha concluso Zingaretti – che ha segnato la storia culturale della capitale e del nostro paese, conosciuta a livello internazionale per la grandezza dei musicisti e degli artisti che hanno calcato negli anni il palcoscenico del teatro romano». E questa mattina Marino ha lanciato le sue proposte, investendo ufficialmente il nuovo consesso nell’amministrazione del teatro, che adesso ha davanti un periodo complesso ma allo stesso tempo avvincente: «È stato importante fare il cda del teatro dell’Opera perché, come indicato dal ministro Bray, se si prendono alcune decisioni prima di Natale i teatri lirici italiani possono accedere a un fondo speciale di 25milioni di euro. Per Roma significa circa 5 milioni di euro quindi non avevamo molto tempo da perdere». Non solo. Marino ha aperto anche le porte ai privati: «Un punto chiaro su tutti: la cultura e la lirica non sono aree nelle quali bisogna inseguire il profitto, tuttavia il mandato che spero si assumerà il nuovo cda del teatro dell’Opera comprenderà anche quello di rivolgersi alla filantropia, così come accade in altri luoghi in Italia e nel mondo. Abbiamo una star di livello planetario, il maestro Muti, abbiamo la città di Roma, è davvero inconcepibile che su questo binomio non si possa costruire una strategia che porti risorse anche da donazioni private ingenti alla nostra cultura, alla nostra lirica, alla nostra città».