Inside #TalentPrize2013

Dove eravate rimasti? Alla notizia di Danilo Correale vincitore del Talent Prize 2013 con l’opera The future in their hands, the visible hand. Adesso arriva il bello. Il 16 novembre (fino al 30) alla Casa dell’Architettura presentiamo la mostra dedicata ai dieci finalisti del concorso, ai menzionati, premi speciali e atelier Wicar (per info sulla mostra clicca qui); insomma, un’occasione per scoprire uno spaccato della giovane creatività contemporanea. Per questo vi proponiamo, giorno per giorno, un’anticipazione delle opere esposte, con alcune notizie sugli artisti e i lavori che hanno sedotto la giuria e il nostro pubblico. Una guida pratica per prepararvi a ciò che vi aspetta alla serata dell’inaugurazione.

Signori e signore, I premi Inside Art

Giorgio Ialongo di Maurizio Zuccari

C’è stato un tempo in cui, vinghiati alla mano di mamma o papà, si scantonava pel mondo, a riempirsi l’occhi e il cuore del poco o tanto raccolto nella circonferenza dello sguardo. A volte, l’occhio monello cadeva innanzi alla tabaccheria con le memorie dei luoghi, dove a uso d’improvvisati turisti sbucavano da una rastrelliera immagini di quell’altrove. Cartoline a tinte deboli, i cui colori esangui davano una patina di modernità a volti sorridenti e paesaggi ridenti nati in bianco e nero, nuage d’emozioni di un’era economica dove il boom e lo sboom erano di là da venire. Gli scatti di Giorgio Ialongo sembrano saltabeccare gli steccati degli anni, scartabellati da un album dei ricordi di quel tempo che fu. Rievocano una Roma che ha appena lasciata la fraschetta fuori porta, tra campi non ancora gravidi di palazzi e cemento, ma non ha un’utilitaria su cui salire. Al massimo, inforca la lambretta. Una città che più eterna non si può, sospesa in un altrove senza tempo, iconico, vivo solo nel ricordo di qualche flashbulb nostalgico. […]

Leggi l’articolo e gli approfondimenti sul prossimo numero di Inside Art, in edicola dal 16 novembre

Gianni Colangelo di Simone Cosimi

Gianni Colangelo è un artista che da anni incentra la sua ricerca scultorea attorno all’assemblaggio di materiali di scarto. Con Anatomia meccanica, un assemblaggio nel quale un cranio di mucca è affiancato a una scultura in ferro che ne ricalca la forma, l’artista instaura un confronto diretto tra la natura e l’artefatto, riflettendo sull’eterno tentativo dell’uomo di approssimare la perfezione della natura stessa. L’utilizzo che Colangelo fa del ferro, oltre a richiamarci a quella tradizione del lavoro popolare prima citata, testimonia un interesse tutto interno alla materia stessa. Il ferro, arrugginito, consumato dal tempo e dal lavoro, si presenta con tutta l’evidenza di ciò che ha una sua storia già definita, il compito dell’artista è quindi quello di riscoprire questo materiale e sottoporlo a una nuova ricerca di significato. […]

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