Dominio pubblico, Corsia degli incurabili

Il teatro Argot e il teatro dell’Orologio si sono messi assieme per creare un esperimento mai realizzato prima d’ora a Roma: il festival Dominio pubblico, una stagione congiunta tra due teatri. Non si tratta soltanto della possibilità di fare un abbonamento comune valido per entrambi gli spazi ma piuttosto di un vero e proprio progetto ideato assieme: dalla scelta degli spettacoli, al personale coinvolto, alle strategie di comunicazione. La direzione artistica del progetto è collettiva e si avvale anche della collaborazione di Luca Ricci, regista e ideatore del Kilowatt festival di Sansepolcro (Arezzo). La struttura della stagione è semplice: da ottobre a giugno, ogni fine settimana (dal venerdì alla domenica), uno dei due teatri ospita tre repliche di un differente spettacolo. Il programma prevede 30 spettacoli di alcune tra le più significative compagnie italiane di teatro e danza d’innovazione: ci sono spettacoli proposti da importanti maestri della scena, ma anche lavori di artisti più giovani. In tutti i casi, si tratta di eccellenze riconosciute a livello nazionale. Il programma prevede anche un progetto per i più giovani, denominato La settimana degli under 25 quando per 7 giorni, ad aprile 2014, i due teatri verranno completamente gestiti da un gruppo di cinquanta giovanissimi spettatori, che sceglieranno gli spettacoli in cartellone, gestiranno la biglietteria e tutto quello che serve a organizzare uno spettacolo, in una sorta di inedito percorso di autogestione teatrale. Info: www.dominiopubblicoteatro.it

Primo appuntamento di Dominio pubblico è stato lo spettacolo Corsia degli incurabili. Un atto unico scritto in versi da Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana, ideato per la scena da Valter Malosti e interpretato dall’attrice premio Ubo Federica Fracassi. Una donna “soldato del dolore”, malata terminale, giace in una stanza d’ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle; i muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi, respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei.

Fotografie di Manuela Giusto