Lubec – Lucca Beni culturali

Definita dal Sole24ore «la capitale della tecnologia per i beni culturali» grazie a Lubec, Lucca diviene come ogni anno luogo di incontro dell’eccellenza dell’industria pubblica e privata sulla valorizzazione dei beni culturali e il marketing turistico-territoriale. Italia, patria del bello, del ben fatto, del fatto a mano. Dalla Gioconda al David, dalla Boheme ai Promessi sposi, dai prodotti di Gucci alle ceramiche di Montelupo è evidente la capacità italiana di realizzare miracoli d’arte e di sapienza artigianale. Una ricchezza complessiva di cultura e di bellezza diffusa che si traduce in un indiscusso vantaggio competitivo. L’Italia è brand riconosciuto, invidiato e desiderato in tutto il mondo. Da questa considerazione nasce il convegno sul made in Italy, sulla capacità di fare e di fare bene. Il convegno è organizzato in collaborazione con Gabriella Biagi Ravenni, direttore della fondazione Giacomo Puccini e della casa museo Piccini. Tra i tanti testimoni Laura De Benedetto di Make tank la piattaforma dei designers specializzati nelle autoproduzioni, Gianna Scatizzi presidente di Artex, e la filmaker Ena Granulo con un cortometraggio sui Makers.

Cultura: password per il futuro, questo il tema di Lubec 2013. L’eccellenza dell’industria pubblica e privata si riunisce per presentare al pubblico le tematiche dedicate alla valorizzazione dei beni culturali e al marketing turistico-territoriale attraverso una rassegna espositiva, focus group, workshop, dibattiti e seminari che forniscano nuovi strumenti per favorire e sfruttare le straordinarie potenzialità di sviluppo del sistema Italia. Temi cardine di quest’anno l’occupazione e le nuove competenze che possono scaturire dal confronto e l’integrazione della filiera con la Green economy, il turismo, l’Ict (Information and communication technology) e il made in Italy. Il 17 ottobre che da l’avvio alla prima giornata di lavori si discute dei nuovi bookshop dei musei, come possibilità di sviluppo occupazionale e di business per l’artigianato tradizionale ma anche per quello tecnologico e digitale. Esempio interessante di questo nuovo modello di gestione e organizzazione la casa museo Piccini che ha sviluppato prodotti originali in modo esclusivo. Il grande convegno di apertura è dunque una plenaria dedicata proprio al tema dei beni culturali, occupazione e sviluppo. Tra i partecipanti decisori pubblici, imprese, giornalisti ed economisti per lanciare sul tappeto proposte concrete e strumenti attuativi, che possano portare idee, creatività, azioni. Il venerdì mattina all’incontro con il ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo, il decreto Valore cultura e la programmazione europea di Europa creativa per il quadro delle opportunità in relazione alla gestione pubblico-privato del patrimonio culturale.

La tradizione ci ha regalato una reputazione internazionale che oggi è davvero possibile implementare e rendere insuperabile abbinando all’artigianato tradizionale, elementi innovativi come il design, capace di rileggere e ripensare gli elementi identificativi di ogni distretto produttivo e l’Ict, capace di strutturare e rendere ripetibile e gestibile il prodotto artigianale senza stravolgerne l’autenticità e la bellezza. Ecco gli artigiani del XXI secolo, i giovani creatori di start up che fanno eccellenza con l’artigianato digitale che potrebbe rappresentare un interessante sviluppo del merchandising museale, sottolineandone e diffondendone le peculiarità nell’Italia delle meraviglie e nel mondo.

L’iscrizione ai convegni di Lubec è gratuita e necessaria www.lubec.it. Per il programma generale clicca qui.

Dal 17 ottobre al 19 ottobre, Real collegio di Lucca, piazza del Collegio 13, Lucca.