Oltre il neoespressionismo

A Milano la fondazione Mudima apre la stagione espositiva con l’inaugurazione della personale di Thomas Lange, artista tedesco ma italiano d’adozione. Nome che si colloca in principio fra quelle personalità che emersero con successo tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta dalla trasgressiva scena underground dell’ex Berlino Ovest, epoca in cui la città era ancora realmente separata dal muro. Uno dei cosiddetti Giovani selvaggi – denominazione coniata a indicare la più giovane fra le generazioni di artisti coinvolte entro la più ampia e complessa vicenda del Neoespressionismo tedesco – che, in relazione alle diverse sollecitazioni e alle tensioni del particolarissimo clima storico, politico e culturale di quegli anni, rivendicavano una pittura caratterizzata da un’esasperazione gestuale e figurale e da un’immediatezza nella stesura cromatica spinta fino ai limiti di un’esecuzione veloce e consapevolmente grezza e trasandata.

Una pittura memore del primo Espressionismo tedesco, delle esperienze dell’Informale e della action painting americana, come della nuova disinvoltura tecnica, iconica e provocatoriamente contestatoria già proposta nei Settanta da Baselitz, Kiefer e Lu?pertz. Thomas Lange conserva ancora oggi le tracce di questa giovane generazione di selvaggi ma, a differenza di altri, ne ha saputo superare i limiti storici, seguendo un personalissimo percorso evolutivo che sembra rifuggire da qualsiasi tipo di classificazione in termini di stile, rivendicando piuttosto la centralità di una propria indagine linguistica e poetica.

Tra i diversi cicli di opere dalle piccole alle grandi dimensioni, l’artista ritorna alla tipologia del ritratto ed in particolare al ritratto dell’amico e compagno di vita Mutsuo Hirano che, variamente formulato, funge da modello per una vera icona contemporanea. Oltre a questo sono presenti poi i cosiddetti Apostoli, una serie di lavori in verticale che, ispirati all’idea dei discepoli di Cristo, fungono da protettori e da propagandisti di una dottrina, quella pittorica. Infine, nel seminterrato della fondazione, dove si trova la piscina appositamente concepita per ospitare La Quinta del sordo di Wolf Vostell, Lange ha realizzato un lavoro site specific dal titolo Showerpaintings. Hommage a Wolf Vostell, composto da strutture di griglie metalliche di varie forme e dimensioni e dipinte con smalti.

Fino al 16 ottobre; fondazione Mudima, via Tadino 26, Milano; info: www.mudima.net