Lora Lamm, la prima grafica

Al Centro culturale di Chiasso si celebrano le donne nelle arti, attraverso un programmazione che mette in luce artiste rimaste nell’ombra ma che spiccano per qualità artistiche anche se la critica le ha fin ora lasciate da parte dimostrando poco interesse.  L’esposizione di Lora Lamm, Grafica a Milano 1953 – 1963 si pone al centro di questo tema, poiché l’artista di origine svizzera è artefice di una metamorfosi significativa nella sfera della comunicazione nel secondo dopoguerra. La mostra che propone uno spaccato dei lavori giovanili della Lamm s’include nel percorso legato alla grafica contemporanea.

Lo stile originale dell’artista propone dei nuovi modelli di comunicazione pubblicitaria che si dilettano tra la piacevolezza del tratto, la delicatezza delle forme e dei colori utilizzati dalla sua creatività. L’operato della Lamm è sicuramente un punto di partenza innovativo per un Italia alla prese con il boom economico, per via della florida risalita dopo il secondo conflitto mondiale, che la vede in una posizione d’onore nel resto del mondo. Lora Lamm studia in una delle migliori scuole di grafica di Zurigo e si specializza all’estero. Nel ’53 giunge a Milano e attraverso le sue esperienze e i suoi incontri con i grandi nomi della grafica, del design e dell’adversting, all’interno dello studio Boggeri, oltre alla conoscenza del grafico svizzero Max Huber inizia la sua esperienza italiana, entrando in relazione con le dirigenza della Rinascente e venendo introdotta nello staff del grande magazzino di moda.

All’interno del museo di Chiasso verranno mostrati ben sessanta manifesti e un centinaio di lavori, tra bozze di progetti, biglietti d’invito, carte da pacco, veline e fascette di cartone, buste e pacchi per la spedizione. Alcune opere sono state disegnate per la famiglia Borletti, in quel periodo comproprietaria, con la famiglia Brustio della Rinascente. Altresì compariranno lungo il percorso espositivo anche manifesti e oggetti preparati per le campagne Pirelli, molto importanti nella ricerca della Lamm poiché testimoni del suo unificare e relazionare fotografia, grafica e pittura.

Fino al 21 luglio; Max, via Dante Alighieri 6, Chiasso; info: www.maxmuseo.ch