Orgasmi d’autore

Sono opere di grande impatto visivo e psicologico, create da tinte forti e supporti non convenzionali, oltre che da un inconsueto miscuglio di tradizione ed innovazione. Le opere di Diego Beyró sono l’emblema della libertà espressiva nel campo dell’arte pornografica. La rappresentazione dell’atto sessuale non cela dietro di sé alcun tipo di metafora ma si staglia dinanzi agli occhi senza alcun tentativo di nascondere la sua vera essenza.

Nella serie Mi porno, in particolare, l’artista rappresenta amplessi bidimensionali, in cui le tinte fosforescenti e psichedeliche fanno da padrone, escludendo da essi sia la pacatezza che il pudore. Sono opere schiette e divertenti di ciò che meccanicamente rappresenta l’amore fisico, un atto in cui due corpi – un uomo ed una donna come due donne o due uomini – semplicemente si uniscono e si fondono, in tutte le modalità che la natura consente. La delicatezza artistica di Beyró, qualità che gli consente di non scadere nella volgarità, è l’attenzione a non svelare troppo. I protagonisti di Mi porno sono delle ombre: nessun particolare anatomico è realmente visibile. L’immaginazione, certo, non lascia adito ad alcun dubbio. L’artista diviene quindi un suggeritore di sensazioni e situazioni, senza mostrarle del tutto.

Lo fa anche nella sua Orgasm Series, un progetto interessante in cui l’orgasmo viene dipinto – tecnicamente – sulle lenzuola. I volti di uomini e donne, immortalati nell’apice del piacere, vengono stesi al vento, su stendini improvvisati nei cortili, immagini profane di un’estasi erotica colta nell’intimità delle espressioni facciali.

Nato a Buenos Aires – dove oggi l’artista vive e lavora – nel 1984, Diego Beyró si è formato professionalmente nella comunicazione pubblicitaria, che influenza notevolmente l’impronta audace e incisiva delle sue opere, mentre ha sviluppato il suo background artistico perlopiù da autodidatta. Ha vissuto per due anni a Fabrica, il centro di ricerca e comunicazione del gruppo Benetton, dove ha lavorato come creativo pubblicitario e, contestualmente, ha avuto modo di esplorare intensamente il mondo delle arti visive. Un percorso variegato, dunque, che ha portato Beyró ad esporre i suoi lavori in Italia, Spagna, Portogallo, Libano, Stati Uniti, Colombia, Cile ed Argentina.

Ogni sua opera è caratterizzata da una spiccata valorizzazione del corpo umano, come nella serie Daily erotica, dove le forme femminili vengono indagate in tutto il loro sensuale splendore, in contesti di assoluta tranquillità domestica. Questo diviene il punto di partenza per descrivere sentimenti, sensazioni, idee che altrimenti rimarrebbero intrappolate in una fredda inespressività.

«Gli artisti – racconta Beyró – hanno un dono speciale, ovvero un punto di vista particolare che gli consente di vedere cose che gli altri non notano e di rappresentarle in un modo unico. Se l’artista rappresenta il sesso e l’erotismo, questi divengono arte. C’è una sostanziale differenza tra la pornografia e l’arte erotica. La prima è solo una cruda rappresentazione del sesso ed ha l’obiettivo di creare un business grazie agli uomini – e alle donne – che la consumano. L’arte erotica è forse la stessa cosa, ma rappresentata dagli artisti. È misteriosa e sottile, a differenza del porno fine a se stesso».

La sensibilità artistica, dunque, reinterpreta l’atto erotico trasformandolo in qualcosa di nuovo, in un’opera concepita dal particolare punto di vista di un creativo. Quest’ultimo, con la sua capacità di rinnovare idealisticamente il mondo che lo circonda, pone la pornografia come mezzo utile per esprimere qualcosa di sé stesso. La natura stessa dell’uomo, la bellezza di una libertà espressiva che sempre più si affaccia nella società moderna, arricchendola di spunti che si innalzano sopra ogni ipocrisia e moralismo. L’arte di Diego Beyró è anche questo: una splendida visione di ciò che l’essere umano ama, desidera e prova, senza filtri né barriere, dove l’immaginazione resta, ancora una volta, il fattore erotico più potente in assoluto.

Info: www.diegobeyro.com