Architetti italiani in Russia, mille anni in un libro

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È stato presentato all’ambasciata d’Italia a Mosca il libro Mille anni di architettura italiana in Russia. Curato dall’ambasciata stessa e pubblicato dalla casa editrice Umberto Allemandi, il volume è stato già salutato dagli esperti del settore come punto di riferimento per lo studio dell’influenza dell’Italia sull’architettura russa: dai fasti del Quattrocento, alle opere barocche e neoclassiche che Francesco Bartolomeo Rastrelli, Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi realizzarono per le imperatrici Elisabetta e Caterina nella capitale del Nord, fino agli echi dell’opera di Palladio nel ‘900. Si tratta di uno dei primi esempi di cooperazione scientifica fra storici russi e italiani in materia di architettura, frutto del lavoro di tre stimati studiosi: Dmitrij Svidkovskij, rettore dell’Istituto di architettura Marchi di Mosca, Andrej Batalov, vicedirettore dei Musei del Cremlino di Mosca, e Federica Rossi, ricercatrice della scuola Normale superiore di Pisa. Il lavoro, corredato da un ricco apparato iconografico e con prefazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, presenta al grande pubblico i capolavori di un centinaio di architetti italiani che nel corso dei secoli sono giunti a Vladimir, Mosca, San Pietroburgo, offrendo la propria abilità alle corti imperiali. È la prima volta che una pubblicazione scientifica abbraccia un periodo di tempo così ampio: il volume raccoglie, infatti, quasi un millennio di architettura italiana in Russia. «Sappiamo che le prime realizzazioni di architetti italiani in Russa risalgono a 850 anni fa – ha spiegato l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi, durante la presentazione – ma col titolo del libro abbiamo voluto dimostrare il nostro ottimismo e immaginare un futuro in cui gli architetti italiani, pur molto attivi oggi in Russia nel settore privato, riescano a impegnarsi anche per la costruzione di edifici i pubblici e tornare nel cuore delle città russe». E qualcosa sembra già muoversi. Solo pochi giorni fa, Massimiliano Fuksas ha vinto il concorso internazionale per il nuovo museo politecnico di Mosca, che sorgerà entro il 2017 sulle Colline dei passeri, nel campus universitario della Lomonosov (180 milioni di dollari). Il volume, ha spiegato Zanardi Landi, è solo il primo passo di una più ampia campagna promossa dall’ambasciata d’Italia a Mosca per una maggiore conoscenza dell’architettura contemporanea italiana.