L’allarme della fondatrice del Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi

Roma

La fondatrice del Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi lancia un accorato allarme per proteggere i beni artistici italiani. «Purtroppo – dichiara l’agguerrita novantenne in un’intervista al Corriere – in nessun discorso recente, e parlo a tutti i livelli, ho notato una doverosa attenzione verso il patrimonio artistico. L’Italia ha una sola, vera, ricchezza costituita dal paesaggio e dai beni culturali. Cioè la nostra cara Italia. Ciò che gli stranieri ci invidiano e desiderano visitare da secoli, e anche oggi. Certo ci vorrebbe un ministero più forte e più ricco. Per cominciare il dicastero dei Beni culturali, che durante gli ultimi governi è stato volutamente lasciato morire, andrebbe completamente rifondato e finanziato». Il presidente onorario del Fai lamenta il fatto che i beni culturali sono fuori dai programmi politici: «Mi rendo conto che Monti è arrivato quando ci trovavamo sull’orlo dell’abisso e l’emergenza era massima. Però tralasciare completamente il tema, ecco, no: è stato un errore. Perché si parla comunque di emergenze». E sulle recenti polemiche che hanno investito il Fai con le proteste di alcuni soci e l’abbandono di Salvatore Settis, la Mozzoni Crespi aggiunge: «Forse sono un po’ eccessive. Ho grande ammirazione per Settis e auspico profondamente che riveda le sue posizioni, dato che c’è comunque di mezzo l’Italia ed egli è uno dei suoi più autorevoli paladini. Perché il Fai prosegue in piena indipendenza le sue battaglie anche con le primarie della cultura che abbiamo organizzato online».