Un contrapposto al permanente, all’istituzione degli storici monumenti scultorei collocati negli spazi pubblici delle città. Minimun monument di Néle Azevedo è inizialmente questo, un modo di celebrare la politica esistenza e resistenza dell’elementare e minuscolo in opposizione al monumentale e grandioso. Questo pensiero prende forma nell’installazione oramai conosciuta come Melting men, una moltitudine di omini di ghiaccio collocati a occupare importanti spazi cittadini. Da Brasilia a Tokyo fino all’ultima incursione datata 21 ottobre, nell’ambito del Belfast festival, dove l’artista dispone con l’aiuto di volontari un migliaio di sculture, in quest’ultimo caso 1517, che qui si prestano a un differente significato diventando parte delle iniziative per la commemorazione delle vittime del Titanic.
Sorprendente è infatti la versatilità di questa installazione che muta i suoi presupposti iniziali e anche se originariamente si presentava unicamente come una polemica, diviene oggi un famoso simbolo per gli ambientalisti che l’hanno scelta come messaggio d’allarme per i cambiamenti climatici: «Questo lavoro – spiega Nele – è stato concepito come una visione critica ai monumenti storici ufficiali ma un’opera d’arte è soggetta a diverse letture, quindi sono contenta che si presti a interpretazioni così importanti». Nel 2009 i piccoli uomini di ghiaccio popolano la scalinata della sala concerti nella centrale piazza Gendarmenmarkt di Berlino, l’artista brasiliana pone al centro della sua istallazione l’uomo comune spiegando come questo progetto, sia costituito da una moltitudine di figure labili che rimangono inscritte nella memoria grazie all’immagine fotografica condivisa da tutti. Progetto dunque non riservato ai grandi eroi dei monumenti ma manifestazione fugace che in diversi casi si è esaurita nel giro di una mezz’ora, come è successo in Italia, con le 1200 statuette di ghiaccio poste sugli scalini dell’istituto degli Innocenti, in piazza Santissima Annunziata, disciolte rapidamente e malinconicamente a formare una distesa d’acqua.
Néle Azevedo (Santos Dumont, Brasile 1950) vive e lavora a San Paolo, in Brasile dove affianca il lavoro di docente a quello d’artista indipendente. Dopo aver conseguito un master in Visual arts alla University arts institute e una laurea in belle arti al Santa Marcelina College nel 1997, già dall’anno seguente ottiene una personale al Brazilian Post cultural center di Rio de Janeiro dove espone la sua prima installazione composta da piccole sculture in metallo. Dal 2002 comincia a realizzare interventi in spazi urbani nell’ambito del progetto Minimun monument. Questa indagine divenuta famosa in tutto il mondo con il nome di Melting men o Army of melting men la porta in numerose città quali Brasilia, Salvador, San Paolo, Havana, Tokyo, Parigi, Berlino, Porto e anche in Italia a Firenze nel 2008.