Maria Cristina Carlini a Milano

«Il tempo primo della vicenda di Maria Cristina Carlini è all’insegna della ceramica. Il che significa molto, essendo – verrebbe da dire – una sorta di imprinting indelebile nella sua vocazione scultorea». Parole del curatore Flaminio Gualdoni, tratte dal corposo catalogo che accompagna l’ampia rassegna dedicata all’iter professionale della scultrice. L’esposizione è accolta in due sedi milanesi (alla fondazione Mudima fino al 22 dicembre e alla fondazione Stelline fino al 13 gennaio), e consente di ammirare la ricca produzione dell’artista. Dalle opere piccole a quelle monumentali, dai lavori storici agli inediti, Carlini predilige il grés, con il quale crea i bozzetti delle grandi sculture che poi realizza puntando sui materiali a lei più consoni: l’acciaio il corten, la resina, il legno, la lamiera o il ferro.

«Delle materie è curiosa. Delle materie tutte, intendo. Carlini si pone in condizione di auscultazione umile e attenta e insieme consensualmente curiosa a attiva di fronte a ogni materiale entri nel suo orizzonte inventivo», aggiunge Gualdoni. Alla fonazione Mudima sono esposte opere significative di Carlini, che comprendono sculture di grandi e medie dimensioni oltre a bozzetti e disegni su carta. Nella fonazione Stelline, emergono invece una serie di lavori monumentali progettati per luoghi aperti, capaci di stabilire un forte e incessante dialogo con i visitatori e con l’ambiente attorno. Aggiunge Gualdoni: «L’arte è l’esperienza esclusiva, totalizzante, quella che conduce Carlini, ogni giorno, a dimenticarsi di se stessa nella pratica stremante, nella riflessione acuminata. Nell’ansia di fare che si fa tensione espressiva».

fino al 22 dicembre alla fondazione Mudina

fino al 23 gennaio alla fondazione Stelline

info: www.mariacristinacarlini.com