Alghiero e Boetti

In mostra allo studio Giangaleazzo Visconti le opere di un artista italiano cardine del secondo novecento, Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994). Il suo stile è stato esempio per molti giovani pittori che hanno iniziato la loro carriera alla fine degli anni ’80. In onore di Boetti si è da poco celebrata la sua retrospettiva al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al MoMA di New York. In questa nuova occasione, invece, lo studio Giangaleazzo Visconti espone venticinque opere tra quelle realizzate dall’artista negli ultimi trent’anni, le quali testimoniano i passi della sua ricerca: disegni, ricami, collage, matite su carta, acquerelli, lavori con le penne biro e arazzi in una moltitudine di tecniche e materiali

In Boetti il disegno e il colore acquistano un valenza singolare, la sua poliedricità artistica, rappresentata anche dalla firma con cui generalmente marchiava le sue opere, Alighiero e Boetti, così come il titolo dell’attuale mostra, sottolinea anticipatamente le problematiche legate all’identità e all’ alterità. «Alighiero – dichiarava Boetti – è la parte più infantile, più estrema, che domina le cose familiari, Alighiero è il modo in cui mi chiamano e mi nominano le persone che conosco, Boetti è più astratto, appunto, perché il cognome rientra nella categoria, mentre il nome è unico il cognome è già una categoria, una classifica. Questa è una cosa che riguarda tutti. Il nome dà certe sensazioni di familiarità, di conoscenza, di intimità. Boetti, per il solo fatto di essere un cognome, è già un’astrazione, è già un concetto».

fino 22 marzo 2013

Studio Giangaleazzo Visconti, via Corso Monforte 23, Milano

info: www.studiovisconti.net