Günther Förg a Milano

Figura di spicco nel panorama artistico degli anni Ottanta, Günther Förg è uno dei personaggi chiave di quell’influente generazione di artisti tedeschi accanto ai nomi di Martin Kippenberger, Georg Herold o Albert Oehlen. La sua ricerca all’interno del modernismo prende spunti pittorici dall’architettura, dalla scultura e dalla fotografia per riflettersi sia sull’esperienza individuale sia sulla memoria storica. Un’importante fase del suo percorso artistico è ora presentata alla galleria Giò Marconi di Milano in una mostra che raccoglie un’ampia serie di Grind Painting opere in acrilico e di varie dimensioni, tutte realizzate tra il 2005 e il 2006.

Come in un percorso guidato, il punto focale ideale dell’esposizione è rappresentato dal dipinto più complesso e di maggior rilievo della mostra, un quadro composto da tre tele realizzato nel 2005, che con i suoi 12 metri di lunghezza invade la sala più grande della galleria, rievocando un’opera murale. Questa serie di opere a griglia trae il suo motivo regolare da un dipinto di Edvard Munch La morte di Marat, opera figurativa il cui primo piano e soprattutto sfondo sono costituiti da intersezioni di linee astratte, verticali ed orizzontali, di differenti colori, vero punto di partenza per l’artista tedesco. Attratto dal significato astratto e profondo della pittura del XX secolo Förg non ha paura di utilizzarne questo linguaggio per elaborare la sua personale visione dell’arte.

L’equilibrio calibrato della composizione si pone in contrapposizione con l’evidente gestualità della pennellata che rivela la sua velocità di esecuzione. L’interesse a lasciare tracce di questa rapida gestualità sottolinea l’attenzione da parte dell’artista verso il processo di realizzazione del lavoro, che al di là dell’apparente freddezza mantiene una sua istintività. Il lavoro di Günther Förg spazia dalla pittura alle opere grafiche, dalle sculture alle fotografie di architettura. Le sue pitture murali monocrome e i dipinti su piombo sono riflessioni sull’arte, con riferimenti a Barnett Newman, Jean Fautrier, Paul Klee, al già citato Edvard Munch e alla pittura astratta americana. Günther Förg attualmente vive e lavora a Colombier in Svizzera. Nato nel 1952 a Füssen, si forma presso l’Akademie der Bildenden Künste di Monaco con Karl Fred Dahmen. Dal 1992 al 1999, insegna alla Staatliche Hochschule fuer Gestaltung ZKM a Karlsruhe e dal 1999 lavora come docente “all’Akademie der Bildenden Künste” di Monaco affiancando il lavoro di artista a quello di insegnante.

fino al 26 gennaio

galleria Giò Marconi, via Tadino 15, Milano

info: www.giomarconi.com