Preistoria e pixel

I colpi di picchiettatura sulla roccia chiamati “pexils”, paragonati ai pixel delle immagini digitali. L’applicazione di questa idea apre le porte all’uso delle tecniche virtuali per consentire un ritorno alla vita delle statiche immagini preistoriche: cinema ambientale, animazione digitale, immagini in alta definizione, touch screen e altre diavolerie del ventunesimo secolo esplorano i segreti dei Pitoti, le incisioni rupestri della Valcamonica. Avviene tutto questo nella mostra a cura di Frederik Baker, Christopher Chippindale e Tiziana Cittadini e ospitata al piano superiore del palazzo della Triennale di Milano, manifestazione che ripresenta al pubblico straordinarie immagini frutto dell’innovativo incontro fra due ricchissime e ingegnose tradizioni grafiche: l’arte preistorica e le arti digitali.

Pitoti è una joint venture tra archeologi e artisti digitali, una collaborazione che apre verso prospettive future inaspettate e sorprendenti. L’arte rupestre dei Camuni torna così in Triennale a distanza di trent’anni dalla prima mostra che nel 1982 svelava i tesori dello scrigno archeologico che nel ’79 aveva guadagnato la prima dichiarazione in Italia a patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il progetto è nato da un ponte internazionale che ha unito gli sforzi del centro Camuno di studi Preistorici di Capo di Ponte, del museo di Aacheologia e antropologia dell’università inglese di Cambridge e dell’università di scienze applicate di Saint Pölten, in Austria.

E infatti la mostra, dopo il debutto milanese, farà tappa a Vienna e Cambridge. I Pitoti – così come vengono comunemente chiamati nel dialetto camuno – sono immagini preistoriche incise picchiettando sulle grandi rocce modellate dai ghiacciai, che qui diventano parte di una grandiosa metafora cinematografica che vuole le incisioni come i fotogrammi di un film proiettato nel vasto “cinema auditorium” che è paesaggio circostante: nelle sale è ricostruito anche il più piccolo dei suoni che caratterizzano la Valcamonica, dotata di un’acustica eccezionale e non solo, questo teatro ideale è esaltato dalle vedute di panorami a volo d’uccello che consentono di apprezzare l’estensione della civiltà camuna, fino ai minimi dettagli evidenziati da flash e luce radente.

fino al 4 novembre

Tiennale di Milano, viale Emilio Alemagna 6, Milano

info: www.triennale.it