Carofiglio e i problemi con la (libera?) critica sono a un punto di svolta

Roma

Ormai la storia è arcinota: Vincenzo Ostuni, editor della casa editrice di Ponte delle grazie scrive un commento su facebook definendo Gianrico Carofiglio scribacchio in merito al suo ultimo libro finalista al premio Strega Il silenzio dell’onda. Carofiglio da buon magistrato quale è lo denuncia e chiede un risarcimento di 50mila euro. Il mondo si mobilita intorno alla mossa, forse, azzardata dello scrittore offeso e due giorni fa a Roma si è tenuto un flash mob in difesa di Ostuni e si è redatto un documento per la liberà di critica che già ha raccolto più di 200 firme fra cui quelle di Chomsky e Tariq Alì. Carofiglio nel frattempo tace. Almeno fino questa mattina, quando esce un’intervista di Raffaella De Santis su Repubblica con lo scrittore. In ballo, sembra affermare il magistrato, non c’è la libertà di opinione, ma si combatte un offesa personale. «Il Devoto Oli – spiega Carofiglio – indica la parola scribacchino come dispregiativo. Cioè, un espressione di disprezzo». La De Santis ricorda che in passato gli scrittori si affrontavano con un duello e riporta quello famoso di Ungaretti e Bontempelli, lo scrittore risponde: « I duelli, le risse non mi piacciono e sono vietati dalla legge». In ogni caso il buon magistrato è pronto a chiudere questo teatro «Se Ostuti ammette di aver sbagliato a trascendere sul piano personale».