Dalla merda alla cenere d’artista

Roma

Era il 1961 quando Piero Manzoni fece scandalo iscatolando le proprie feci e battenzzandole Merda d’artista. Trenta grammi per ogni barottolo venduti letteralmente a peso d’oro. Un gesto provocatorio per riflettere sullo stato dell’arte, sul suo valore. Sono passati 50 anni e la provocazione si ripete, sì, ma al contempo è svilita, si ripiega su stessa affievolendosi e lasciando quasi indifferenti. Artefice del gesto artistico è Hypsos, lo speudonimo dell’artista romano Gilberto Di Benedetto che ha presentato urne colorate contenenti le ceneri di alcune sue opere precedentemente bruciati. L’opera distrutta fisicamente. Forse che più che cercare lo scandalo si potrebbe provare a battere una nuova strada possibile dell’arte.