Sabato 28 luglio, l’associazione culturale Arte as con la direzione di Rossana Muzii, ha presentato, negli spazi della canonica della Certosa di San Giacomo a Capri, la mostra personale di Roberto Coda Zabetta dal titolo Verdade a cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco. Roberto Coda Zabetta nasce a Biella nel gennaio del 1975. Dopo i suoi studi presso l’accademia di Roma, dal 1997 inizia a partecipare a mostre e ad alcuni concorsi per giovani artisti, sia in Italia che all’estero. Identità anonime (2000) è il suo primo catalogo, dedicato ai bambini morti nel genocidio in Ruanda. Nel 2001 si stabilisce a Milano. In questi anni vengono pubblicati: In Coda (2003), Ppp e Colors (entrambi nel 2004). Tra il 2005 e il 2006 si ricordano due importanti mostre: a palazzo Venezia e al teatro India, a Roma. Seguono mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici e privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica attorno al suo lavoro. Subito dopo parte per Parigi e Londra dove vivrà per un anno stringendo amicizia con David Roberts, Martin Holman e Laura Petrillo. Nel 2008 inizia la serie dedicata all’Oriente tanto che la Indonesian national gallery gli dedica una personale.
Tornato in Italia, nel 2009 inaugura con una personale al festival dei due mondi di Spoleto a palazzo Collicola. Nel 2010 Milano gli dedica una personale a palazzo Reale, successivamente spostata al Pan di Napoli, Nuvole Sacre. Nel 2011 si svolgono due mostre: Proibito, alla Langgang art foundation a jakarta e ex voto, nello spazio culturale Antonio Ratti/ex chiesa di san Francesco a Como. La mostra Verdade presenta 27 lavori inediti, in anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al Mac, museu de arte contemporânea de niterói a Rio de Janeiro dal 29 settembre al 3 novembre 2012. Verdad prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964 al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che indirettamente vissero quella tragica esperienza. Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la camera dei deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della comissão da verdade con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione nazionale”.
Le opere sono divise in due sezioni: Tables, dodici opere di piccolo formato, con cornici settecentesche in cui sono incastonati oggetti di uso comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose terrecotte, reliquie appartenute agli stessi desaparecidos e, all’interno, ritratti dipinti velocemente con ancora i segni della matita a fare da sfondo. Accanto a essi, Escudos, quindici dipinti di grande formato, realizzati su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali, un ripetersi di immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere Roberto Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con la speranza di poter trovare un dialogo sincero.
fino al 2 settembre
Certosa e museo di San Giacomo, via Certosa 80, Capri
info: www.arteas.org