Fiore, l’ultimo futurista

Settanta opere di Antonio Fiore, tra disegni, dipinti e sculture, in mostra a Perugia fino al 26 agosto. L’esposizione, ospitata dalla provincia al centro espositivo della Rocca Paolina, rappresenta per l’artista di Segni un ritorno nel capoluogo umbro dove aveva esposto nel 1990 alla galleria Il Sole. Il percorso della mostra tenta una sistematizzazione della produzione di Fiore dagli esordi della seconda metà degli anni Settanta a oggi. «Oltre all’evoluzione cronologica – ha detto il curatore Massimo Duranti – si è tenuto conto delle declinazioni tematiche e di linguaggio che si sono succedute. Dunque la mostra è articolata con queste tematiche. Quadri messaggio di Ufagrà (la firma corrisponde a Universo Fiore Agrà, il movimento post-futurista fondato da Monachesi), con le forme dinamiche accompagnate da parole-messaggi, tra cui si evidenzia Innocenza e amore Agrà del 1979. Campi totali dello spazio, dove scompaiono i messaggi e dominano le forme dinamiche, la cosmo pittura, e i colori squillanti; in questo ambito si evidenzia Orografie Ufagrà’ del 1991. Fughe plastiche nello spazio sono le opere sagomate in legno in cui l’artista si esprime nelle tre dimensioni che accentuano il dinamismo delle forme nello spazio. Ne è un esempio la serie Tempeste cosmiche della metà anni ’90».

E ancora, ha spiegato, «Foreste cosmiche segnaletiche dove Fiore intensifica la ricerca del profondo siderale, stagione ben rappresentata da opere come Battaglia cosmica del 2005 dove campeggia un grande veicolo spaziale metallico. Più legato all’attualità è il tema delle grandi celebrazioni. Ovviamente non poteva mancare il centenario del Futurismo, movimento del quale l’artista è ritenuto erede, e al quale dedica opere come Velocità+aeropittura+cosmo pittura del 2008, ma anche la serie sul 150esimo dell’unità d’Italia. Infine, ma non per importanza, le opere di tema sacro, interpretate dinamicamente, che gli sono particolarmente care, come Maternità del 1990 o Madonna Ufagrà del 2001».

La mostra è accompagnata da un catalogo di Gangemi editore che, oltre a proporre una nuova lettura critica dell’artista, ha specificato Duranti, «presenta una ricostruzione ex novo, compilata da Andrea Baffoni, della vita e dell’attività di Fiore partendo anche dalle memorie scritte, inedite, di sua moglie Maria Pia, che ricostruisce gli esordi pittorici di Antonio, soprattutto i rapporti con gli ultimi futuristi come Sante Monachesi, Francesco Cangiullo e Elica e Luce Balla, le figlie di Giacomo Balla, personaggi con i quali i coniugi Fiore avevano avuto intensi rapporti, che hanno maturato in Antonio la passione per l’arte e il Futurismo in particolare. Fiore – ha concluso Duranti – nasce collezionista che vuole dialogare con gli autori delle opere o con i loro eredi e ci riesce spesso, acquisendo sensibilità non solo teorica, ma pratica, in particolare con Monachesi che gli impartisce vere e proprie lezioni. Poi decolla da solo, influenzato dalla pittura di Balla e da certo linguaggio fumettistico, maturando un proprio stile. Ha tenuto circa 75 mostre personali, oltre ad aver partecipato a centinaia di collettive. Su di lui hanno scritto i maggiori esperti di Futurismo come Giorgio Di Genova, Rossana Bossaglia e Giovanni Lista».

fino al 26 agosto

Roocca Paolina, piazza Italia, Perugia

info: www.tartagliarte.com