Il ponte cancellato nella Gioconda

Roma

Difficile immaginare di poter scoprire nuovi particolari sulla celeberrima Gioconda. E invece l’opera di Leonardo da Vinci – che ha visto una molteplicità di interpretazioni e la cui superficie è stata studiata millimetro per millemetro – mantiene intatto il fascino di un mistero mai svelato del tutto. La ricercatrice Carla Glori ha scoperto un particolare inedito: ha individuato come il ponte del paesaggio fosse originariamente posizionato diversamente rispetto a quello dell’opera ultimata. Le riflettografie o fotografie all’infrarosso rendono visibile, ad occhio nudo, un primo arco del ponte dietro la spalla sinistra della donna ritratta, poi cancellato dal colore. La scoperta desta interesse e pone degli interrogativi: perché Leonardo, così meticoloso nel realizzare anche il più piccolo particolare in ognuna delle sue opere, avrebbe cambiato idea? «Il ponte è esattamente e verificabilmente conforme alla prospettiva reale che si ha del ponte Gobbo dalla finestra del castello Malaspina-Dal Verme, (indicata nel mio libro quale sede della loggia dove Leonardo collocò o di fatto o dipingendo a memoria la seduta di posa per il ritratto della Gioconda). Si tratta di coincidenza esatta tra l’arco poi occultato e il ponte Gobbo» afferma Carla Lonzi aggiungendo come  «il ponte reale – cioè il ponte Gobbo – per chi oggi si ponga alla finestra di cui sopra si trova esattamente nel punto dove all’infrarosso è visibile l’originario arco poi nascosto sotto uno strato di colore, questa scoperta può valere anche come prova che effettivamente il ponte Gobbo è quello della Gioconda» Ulteriori ricerche confermano la tesi della studiosa che conclude affermando come vi sia stato uno spostamento di prospettiva: da quella reale Leonardo ha poi preferito quella immaginaria più consona a rappresentare la struttura architettonica del ponte per intero e per sottolinearne il significato simbolico.