Caponnetto, non è tutto finito

«La mafia teme più la scuola della giustizia» sono parole di Antonino Caponnetto, ex capo ufficio istruzione del Tribunale di Palermo dall’83 all’88 e ideatore del primo “pool” antimafia di cui facevano parte Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotto. É lui l’uomo che, arrivato a Palermo dopo l’assassinio di Rocco Chinnici, diresse il pool in quello che fu il primo maxi processo di mafia: 474 imputati, 344 condannati. É attraveso la memoria di questo uomo, da molti dimenticato e morto il 6 dicembre 2002 senza che nessun uomo dello stato lo commemorasse, che la “graphic novel” Antonino Caponnetto. Non è finito tutto attraversa la storia dell’Italia della giustizia e della mafia.

Nei disegni si delinea la battaglia del pool antimafia dalla sua nascita alla morte di Paolo Borsellino, si racconta la morte di quest’ultimo e di quella di Giovanni Falcone; appare la figura di Tommaso Buscetta: primo grande pentito di mafia e testimone fondamentale sulla struttura di Cosa nostra. Ma soprattutto la graphic novel di Luca Salici e Luca Ferrara edita da Round Robin in collaborazione con da Sud racconta dell’abbandono in cui queste vite furono lasciate dalle istituzioni mentre combattevano contro un nemico diventato Stato. Una graphic novel per raccontare il lavoro di uomini che hanno dato la vita per il bene comune, di sotterfugi per allontanarli dalle inchieste e della lotta di un uomo, Antonino Caponnetto, che dopo la morte dell’amico Paolo decise che la vera battaglia bisognava farla nelle scuole. Parlare ai giovani di mafia e di giustizia e insegnargli a non scendere mai a compromessi. Bisogna innamorarsi è questo il messaggio che ha deciso di diffondere tra i giovani una volta uscito dal funerale del compagno di tante battaglie mentre una folla piangente chiedeva giustizia.

È attraverso un genere letterario fruibile ai più che la casa editrice Round Robin ha scelto di raccontare queste vicende ai venti anni dalla strage di Capaci perchè, come si legge nel titolo della collano di cui fa parte, la Libeccio, esso è “un vento che arriva “da Sud” trasportando la storia di uomini come tanti, che mai avrebbero voluto essere degli eroi…”. La prefazione di Antonino Caponnetto. Non finito è tutto. è affidata ad Andrea Camilleri e la pubblicazione è impreziosita dalle testimonianze di chi fu più vicino a Antonino Caponnetto e ai suoi collaboratori.

Antonino Caponnetto Non è finito tutto di Luca Salice e Luca Ferrara edito da Round Robin