Pompei, situazione fuori controllo

«Non c’è un minuto da perdere, la situazione è drammatica». L’architetto Antonio Irlando, responsabile dell’Osservatorio patrimonio culturale, lancia l’allarme: il sito archeologico di Pompei è a rischio, e «per un crollo reso noto ce ne sono altri nove di cui non si viene a sapere, uno per ogni "regio" della città», spiega Irlando. L’ultimo campanello d’allarme è suonato il 22 febbraio, quando si è verificato il distacco di un pezzo di intonaco grezzo di circa un metro dal paramento esterno della parete orientale della cella del Tempio di Giove. Il pezzo di intonaco, ha spiegato la Soprintendenza, era stato restaurato in epoca borbonica e ricollocato sul sito. La sua caduta, è stato assicurato, non ha in alcun modo coinvolto la struttura del tempio. «Ma – aggiunge Irlando – è un fatto molto grave perché è un indicatore. Se è accaduto all’intonaco di un edificio che si trova nel punto più visitato di Pompei, cioè il Foro, è un allarme che deve richiamare l’attenzione su quanto sta avvenendo nelle altre nove regioni, quelle dove non va nessuno». Con l’Osservatorio patrimonio culturale, Irlando segue in prima persona le condizioni nelle quali versano i principali siti archeologici della provincia di Napoli: nei Campi Flegrei, a Poggiomarino, a Oplonti e naturalmente a Pompei. Qui, spiega, «vediamo cose sconcertanti. In alcuni punti la situazione è fuori controllo, ci sono pezzi di intonaco schiantati e colonne palesemente in bilico e fuori asse. Basta farsi un giro negli scavi per capire che non c’è gestione o controllo».

Articoli correlati