Milano, Giulia Birindelli alla galleria Zanuso

Nello sprigionarsi di lievi venature d’ombra tra le fessure intagliate da Giulia Birindelli (Roma, 1973) su fogli lignei, tela o lino, s’intravede la potenza della singola lettera che accostata a un’altra e un’altra ancora forma una parola per penetrare successivamente in una frase, espressione di poeti o letterati scelti dalla stessa artista: Rimbaud, Montale, Proust… Il buio si perde nella luce riflessa sui rilievi, così come accade in "Alba XVIII" o in "Alba XXXVI", alba come il luogo di confine tra la luce e il buio; le sillabe trascritte e lette con un’attenzione particolare per estrapolarne il significato rivelano un nuovo modo di leggere le opere letterarie. In un mondo così ricco di superficialità letture profonde rischiano di non venir comprese, di soffocare tra le pagine ingiallite di un libro, di procedere inosservate, di passare in secondo piano, fingendo anche di essere state comprese. Soltanto una lettura attenta, nuova, può dar loro un valore appropriato; forse solo ascoltandone nuovamente nella difficoltà del gesto percettivo si mostra il significato reale. «Proprio l’indicibile, quel buio che il verso si porta dietro di sé, – spiega l’artista -è la condizione di possibilità perché si possa ancora dire ancora qualcosa di sensato». La prima personale di Giulia Birindelli, “Vedi in questi silenzi” ha luogo all’interno della Galleria Francesco Zanuso ed è curata da Michela Papavassiliou. La cultura vibra nelle frasi messe in rilievo e fa sfoggio di sé, divenendo immagine. In pratica da un piano esteso od ondulato la Birindelli estrapola il succo di un discorso, ritagliando e sollevando i termini che ne esplicano il senso. Finissage 28 febbraio ore 19. Fino al 29 febbraio. Galleria Francesco Zanuso, Corso Di Porta Vigentina 26, Milano. Info: 3356379291; www.giuliabirindelli.com.

Articoli correlati