Dal 10 febbraio al 10 aprile la mostra Fare segni. Guido Strazza-Tito. Opere grafiche 1953-2009, a cura di Giuseppe Appella vuole dare nuovo rilievo alla grafica che in Italia non ha mai riscosso grande interesse da parte della critica né del collezionismo. Una selezione sapiente di lavori, dagli anni Cinquanta a oggi, di due artisti storici che si sono confrontati, come pochi, nella ricerca incisoria: Guido Strazza, uno dei più conosciuti artisti italiani in questo campo; e Tito, autore di un corpus grafico notevole ma pressoché sconosciuto. Guido Strazza, nato nel 1922 a Santa Fiora (Gs), pittore e incisore, ha diretto in Calcografia nazionale una ricerca di gruppo sul segno (1974-76) promossa dal Carlo Bertelli. Dall’Accademia di Lincei ha ricevuto il Premio Feltrinelli per la grafica (1988) e per l’incisione (2003). È stato direttore dell’accademia di Belle arti di Roma. Come presidente dell’Accademia nazionale di San Luca ha promosso nel 2011 un programma didattico per cicli di lezioni pubbliche sul tema iniziale Primo Segnare. Ha pubblicato Il Segno e il colore negli occhi (Il ponte, Firenza, 1974), Analisi dei segni di Giovan Battista Piranesi (ed. Calcografia Nazionale, Roma 1976), Il gesto e il segno (Scheiwiller, Milano 1979; seconda edizione Apeiron, Roma 1992). Vive e lavora a Roma. La mostra è coordinata da Sandra Leone e si terrà nella Sala 1, in piazza di porta san Giovanni 10 a Roma. Vernissage il 10 febbraio alle 18.