Sodalizio artistico fra New York e Torino

Un incontro per allacciare rapporti sempre più stretti e portare i gioielli del Guggenheim di New York sotto la Mole per rafforzare e dare nuova linfa al filone dell’arte contemporanea. L’obiettivo è arrivare a una collaborazione duratura, a immaginare un polo Guggenheim in Piemonte, tra Torino e Vercelli, che ha all’attivo già una collaborazione triennale, arrivando alla firma di un vero protocollo con New York. Ieri attorno al tavolo del Vintage di piazza Solferino il sindaco, Piero Fassino, l’assessore alla Cultura, Maurizio Braccialarghe, e il direttore del Guggenheim, Richard Armstrong, a Torino per una due giorni sfociata nella serata vip per l’inaugurazione della mostra "Press play" alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. In città c’è lo stato maggiore del Guggenheim: oltre al numero uno del museo della Grande Mela, anche Philip Rynalds, direttore di Palazzo Venier dei Leoni, sede dell’esposizione a Venezia, Marie e Carl Gustaf Ehrnrooth e Isabella del Frate, che fanno parte del board del Guggenheim di New York. L’idea, cara all’assessore Braccialarghe, è di arrivare alla firma di un protocollo per lo scambio di opere con la fondazione newyorkese. Una sorta di baratto. Naturalmente a costo zero. Un modo per allestire mostre di una certa caratura a Torino. E i rapporti potrebbero essere anche più ampi, immaginando corsi di formazione e scambi culturali. «Sarebbe una grande opportunità – spiega l’assessore Braccialarghe – Torino e il Piemonte non sono in concorrenza con Venezia. Anzi. Sono due bacini differenti, due pubblici diversi. E anche Vercelli non si sovrapporrebbe a noi».

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