Ieri pomeriggio, nella sua abitazione milanese, è morto Gianfranco Pardi, esponente di punta della scena artistica italiana e internazionale negli ultimi 50 anni. Era nato a Milano nel 1933. Colto, irrequieto, curioso, mai banale. Sempre alla ricerca di nuove tecniche e nuovi linguaggi per rappresentare la sua passione visionaria. Se la ripetitività fino alla noia per molti artisti è un valore. Non per Pardi, artista fuori dal coro per eccellenza, migrante perenne ma profondamente coerente a uno stile personale, chiaro e inequivocabile, che caratterizza tutta la sua opera, dai Giardini pensili di fine anni Sessanta ai lavori più recenti. La sua ricerca artistica si concentra, verso la fine degli anni ‘60, su alcuni luoghi fondamentali della concezione dello spazio: le Architetture, opere che esprimono chiaramente la volontà di fondare lo spazio attraverso metodologie costruttive. Ma la sua arte fissa le sue regole anche in un processo che mira a recuperare le potenzialità della pittura, riacquistandone la memoria storica rimanendo nello spazio virtuale del quadro.