Uno sfondo nero e un comunicato stampa per spiegare le ragioni di una protesta. Si è svelato così il sito internet di palazzo Riso, il museo d’arte contemporanea di Palermo, da due giorni al centro di uno scontro tra il direttore del museo, Sergio Alessandro e l’assessore ai Beni culturali, Sebastiano Missineo. Martedì il direttore ha annunciato la chiusura del museo scatenando un polverone che ha visto pure il governatore Raffaele Lombardo intervenire per rassicurare addetti ai lavori e cittadini. Al centro della vicenda ci sarebbe una lotta di potere tra Alessandro, vicino all’ex sottosegretario Gianfranco Micciché, e il governo regionale. Poi, la protesta via internet: il sito è stato "hackerato" da un collettivo che si firma I cittadini per il Museo Riso, finora senza portavoce. La sigla ingloberebbe, come si legge nel comunicato, artisti siciliani e artisti di Sacs (sportello per l’arte contemporanea della Sicilia) oltre a intellettuali, critici d’arte e cittadini, preoccupati sul futuro del museo che preannunciano per venerdì 13 gennaio a Palazzo Riso alle 19, un’assemblea aperta a tutta la cittadinanza. "Senza certezze riguardo alle possibilità d’uso dei contributi dovuti e destinati al museo, questo non è in grado d’impegnare artisti, curatori, personale interno ed esterno, necessario a condurre le attività", si legge nel comunicato. In discussione ci sarebbe un finanziamento europeo di 12 milioni di euro, per il momento bloccato, tanto da impedire l’allestimento di una nuova mostra.