Chi ha paura del 21 dicembre 2012? Boom. Cataclismi planetari esclusi, tutti abbiamo un’idea ben precisa di quello che provocherebbe la propria catastrofe emotiva. Ognuno di noi porta già dentro di sé la sua fine del mondo. Una ferita mal rimarginata, una perdita, una lotta interiore, un trauma lancinante mai urlato. Fa molta più paura il male che non si vede, quello subdolo che si annida nell’essere umano rispetto alla calamità, al cosiddetto "giudizio universale". Il cinema è il nostro avvenente congegno atomico di sogni e incubi collettivi. Vi alloggia e prolifica ogni genere e forma di apocalisse possibile. La rassegna Finimondi ne propone alcune che vanno da crisi e drammi esistenziali fino ad arrivare in esoterici luoghi in cui l’umanità, o quello che l’ha sostituita, si confronta col post-atomico. In questo percorso, composto da 6 film, l’indicatore del sovvertimento sarà la parola dal suo svelare segreti e verità sconvolgenti al suo perturbante annullamento. Ad ogni fine è legata sempre una rinascita. Il progetto della rassegna è nato all’interno del corso di critica 2011 della Scuola di cinema Sentieri selvaggi. A cura di: Armando Andria, Marica Ciaprini, Maddalena Marinelli, Angelo Genovese, Eleonora Marcoaldi, Francesca Bernardini. Dall’11 al 26 gennaio il mercoledì e il giovedì alle 21 alla libreria Altroquando, via del governo vecchio 80, Roma. Tutti i film saranno introdotti dai curatori della rassegna.