Dopo le due edizioni (2010, 2011) in cui sono state posizionate 84 pietre d’inciampo, per la terza volta l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Roma il 9, 10 e 11 gennaio per installare 72 "Stolpersteine" (pietre d’inciampo) in memoria dei deportati razziali, politici e militari. Sette i municipi coinvolti: Municipio I (Centro Storico); Municipio II (Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Trieste); Municipio III (Castro Pretorio, Nomentano, Tiburtino); Municipio V (Tiburtino), Municipio XVI (Portuense, Gianicolense, Pisana); Municipio XVII (Borgo, Prati); Municipio XVIII (Aurelio). L’inaugurazione ha avuto luogo lunedì. Alle 10.30, in via Urbana 2, un sampietrino ricorderà don Pietro Pappagallo, il sacerdote che durante l’occupazione nazista di Roma dette asilo ai perseguitati "di ogni fede e condizione": denunciato da una spia tedesca, fu arrestato, condannato a morte e assassinato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Il sampietrino è commissionato da don Francesco Pesce, parroco della chiesa Santa Maria ai Monti, che fu sede della Confraternita dei Catecumeni e Neofiti fino alla chiusura del ghetto romano. La confraternita venne istituita formalmente nel 1543 da Paolo III Farnese, presso un’altra chiesa di Roma,oggi non più esistente, con lo scopo di favorire la conversione degli ebrei. Nei luoghi adiacenti la chiesa di Santa Maria ai Monti furono successivamente stabilite la Pia Casa dei Catecumeni e dei Neofiti dove avevano luogo i battesimi, spesso sotto costrizione, degli ebrei, ma anche di mussulmani e di luterani o "protestanti". In quegli stessi luoghi, durante l’occupazione nazista, religiosi e religiose di vari ordini si distinsero per l’asilo e la protezione offerti ai perseguitati. Alle 11.30, in via Madonna dei Monti, a pochi passi dalla chiesa, Gunter Demnig intallerà 20 sampietrini in memoria dei familiari di Giulia Spizzichino, assassinati ad Auschwitz e alle Fosse Ardeatine.