«Con la cultura si mangia eccome. Posso esibirle uno studio della Sorbona che chiarisce in maniera molto esaustiva questo concetto: ogni euro investito cultura ne genera altri 10 in termini di sviluppo sul turismo, sui servizi, sul commercio». Lo afferma l’amministratore generale del Louvre, Harvé Barbaret, in un’intervista a La Stampa. Per Barbaret «i musei sono imprese culturali e scientifiche, non possono essere considerati con criteri meramente economici, ed è evidente che la mano pubblica deve essere sempre presente e in maniera massiccia. Tuttavia devono avere una gestione oculata e una contabilità sana», ovvero essere «un museo pubblico, gestito tuttavia con rigore, come se fosse privato». Nel caso del Louvre «abbiamo un bilancio di 200 milioni l’anno e metà di questi vengono dallo stato. L’altra metà deriva dai biglietti, poco più di 50 milioni e dal "bookshop", dall’affitto degli spazi per eventi e servizi vari. In questa stagione in cui i contributi pubblici diminuiscono, noi siamo in grado – sottolinea Barbaret – di incrementare tutte queste altre fonti di entrata».