Cinquantacinque opere realizzate dai maggiori artisti del Novecento accanto a quelli contemporanei, che si sono dedicati alla scultura in ceramica. A presentarle è la mostra collettiva Lo scultore, la terra – Artisti e ricerche 1920 – 2011, che sarà inaugurata a Roma venerdì 16 dicembre. Ospitata in due sedi romane, l’Archivio della scuola romana di via del Babuino e la Galleria Emmeotto di via Margutta, l’esposizione è curata da Flaminio Gualdoni e Netta Vespignani. Le opere esposte fino al 31 gennaio, sono state selezionate dal curatore Flaminio Gualdoni che, insieme a Netta Vespignani, ha voluto contribuire a ricostruire la storia di una forma d’arte, a lungo ritenuta minore, che ha impegnato nella sua ricerca e nella sua sperimentazione alcuni dei maggiori artisti del Novecento. Il filo conduttore nella scelta degli artisti e’ stata proprio la ceramica e la sperimentazione di questa materia come elemento prevalente, o quasi esclusivo, della loro ricerca. Si inizia con le opere di Duilio Cambellotti e Arturo Martini, proseguendo con quelle di Pietro Melandri, Salvatore Meli, Leoncillo, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Sebastian Matta. E ancora gli autori protagonisti della grande stagione avviata negli anni Sessanta, tra i quali figurano Nanni Valentini, Carlo Zauli, Nedda Guidi, Nino Caruso, Pino Castagna, Alessio Tasca, Pompeo Pianezzola.