Tanti volti, molte sfumature, differenti passioni racchiuse, a stento, in una città. Quando si parla di Napoli le parole e i pensieri non sono mai abbastanza e allora ecco un istrionico paroliere salire in cattedra, o meglio sul palco, per tentare di raccontarcela. Toni Servillo, l’espressivo attore casertano al centro di tante pellicole nostrane, racconta le luci e le ombre, come negli scatti di Mimmo Jodice dedicati alla sua città, del capoluogo campano nello spettacolo Toni Servillo legge Napoli. Lo spettacolo, reduce dal successo di pubblico ottenuto lo scorso anno, riprende la tournée che ha debuttato lo scorso 25 settembre nell’ambito del festival Materadio, organizzato nella città lucana da Radiotre. In programma la sentita lettura di Servillo sia di classici, come Vincenzo De Pretore di Eduardo, sia di autori contemporanei come Mimmo Borrelli ed Enzo Moscato.
«Una grande polifonia di suoni, gesti, ritmi e contenuti che rappresenta bene una Napoli vista dal popolo: una città viva e che ha ancora voglia di fare domande», ha sentenziato Servillo. Un’esperienza molto sentita che diviene anche un omaggio alla ricchezza della lingua napoletana.
«È una lingua – ha dichiarato l’interprete in un’intervista – che ha una tradizione nobilissima alle spalle perché ha prodotto tanta letteratura, tanta poesia, tanto teatro musicale e tout-court, e che si parla ancora perché resiste, cambiando, trasformandosi ma restando sempre fortemente legata, come deve essere in teatro, a una necessità di espressione». Prossime tappe Napoli, al teatro Diana dal 15 novembre, e Napoli al teatro Studio dal 10 dicembre. Bisogna aspettare invece il 2012 per vederlo a Modena e Roma.