Può il Destino essere considerato in termini spaziali? Non potrebbe forse trattarsi di una sorta di non-luogo, a metà tra il punto esatto in cui la legge della causalità rivela i suoi effetti e le infinite vie del possibile si aprono verso il futuro, spingendosi verso nuovi e solo in minima parte prevedibili accadimenti? Da una rilettura di Ragione ed Esistenza di Karl Jaspers è iniziata una riflessione sul rapporto tra il razionale e quello che supera le capacità interpretative dell’intelletto, l’esistenza – se vogliamo – nella sua interezza, in cui l’elemento aleatorio, il non-premeditato, l’incalcolabile giocano un ruolo essenziale. L’occupazione del Teatro Valle diventa un’occasione per approfondire il dibattito. La sera di sabato 10 l’attenzione si sposta da problematiche di natura politica, tristemente diffuse in Italia, inerenti alla gestione economica della cultura, verso un ripensamento della condizione "tragica" dell’uomo contemporaneo, diviso tra forze contrastanti e spesso incomprensibili che lo sovrastano destabilizzandolo. Il programma completo della serata è sul sito www.teatrovalleoccupato.it.