«Oggi la satira non c’è, c’è la barzelletta, lo sghignazzo più triviale, ma la differenza tra l’ironia e lo sfottò è fortissima, una impone l’eleganza, l’altro è becero e razzista». Così il premio Nobel Dario Fo, al Salone del Libro per presentare un libro sul Boccaccio curato da Franca Rame riflette con i giornalisti sul ruolo della satira oggi. «La satira è lo specchio che determina il rovesciamento dell’ovvio e del banale – sottolinea Fo – mette per così dire il re in mutande, ne evidenzia l’ipocrisia, oggi invece tutto è affidato alla barzelletta, al sarcasmo verso i più deboli, i sofferenti quelli che nella vita non hanno avuto fortuna. E oggi – conclude il premio Nobel – la politica si basa sulla menzogna, sull’ipocrisia, sulla trappola, dove l’altro è il nemico».