La storia di una donna e di una artista mito del ‘900: la pittrice messicana Frida Kahlo. La sua immagine e i suoi quadri sono diventati oggetti di culto trasferiti su magliette, poster, cartoline, distintivi, gadgets di vario genere. Come avvicinarsi a un’icona del Novecento che si è messa in scena nella vita lasciandoci infinite, ipnotiche immagini di sé? «Con grande misura e rispettosa semplicità – risponde Enrica Rosso, che impersonerà la pittrice nell’atto unico di Valeria Moretti ”Frida K.” In cartellone a Roma al teatro di Documenti (via Nicola Zabaglia 42) venerdì, sabato e domenica prossimi. «Tutto concorre a fare di lei un personaggio e lei stessa aveva l’attitudine a esserlo e a volerlo essere – sottolinea Moretti – altrimenti perché tanti autoritratti? Altrimenti perché divenire lei stessa un’opera d’arte? E poiché il fascino è sempre un inspiegabile mistero, tanto più prezioso perché inafferrabile, le ragioni dell’attualità di Frida Kahlo risiedono, probabilmente, dentro di noi».